![Fotografie di Eliana Petrizzi]()
Il pieno giorno ha la maledizione dell’insonnia. Il bar chiuso, l’asfalto bagnato da una bava d’acqua e cloro, tre ciclisti senza fretta. Accanto alla macelleria chiusa, il negozio “Tutto a 10 Euro”, chiuso pure quello. Sulle panchine in piazza, quattro anziani seduti dall’alba, come le lattine del tiro a segno. Oltre la via, lo scorcio di una casa con una finestra vuota, la montagna, un fumo snello che sale. Muro di ex fabbrica con graffito “Mio figlio non è solo tuo”.
Ore 11,00: vado in ospedale a donare il sangue. Nel reparto ci sono soprattutto giovani: jeans a vita bassa e t-shirt con disegni violenti, le teste rasate, le sopracciglia sfoltite, la pelle scura per la vita all’aria aperta, molti tatuaggi su ex muscoli da palestra, lo sguardo senza pietà dei bambini che non sono mai stati. Una signora va a lamentarsi perché uno che perdeva sangue ha seminato piccole gocce lungo il...