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Agli inizi degli anni cinquanta, all’ultimo piano di un grande palazzo, proprio davanti alla Stazione Centrale di Zurigo, c’era il prestigioso Studio di grafica e fotografia Heineger & Müller-Brockmann. Quel luogo era spesso frequentato dal geniale grafico Max Huber (1919-1992) che, dal 1940, si era stabilito a Milano, dove collaborava con lo Studio Boggeri (fondato nel 1933: una sorta di Bauhaus italiano), studiando contemporaneamente all’Accademia di Brera, in contatto con Bruno Munari e Albe Steiner. Dopo aver curato la grafica dell’Einaudi e di Borsalino, nel 1950 Huber aveva iniziato a lavorare con la Rinascente, per il suo avveniristico Ufficio sviluppo. Dopo aver progettato il loro bel logo si occupò della pubblicità e dell’allestimento delle vetrine. Fu lui a convincere il ventiseienne fotografo polacco-svizzero Serge Libiszewski, che lavorava da tre anni nello studio di Zurigo, a trasferirsi...